Ricostruzione storica

Nel 1980 avvenne la strage più efferata mai accaduta nell’Italia Repubblicana: il 2 agosto alla stazione di Bologna l’esplosione di un ordigno collocato nella sala d’aspetto di seconda classe causò 85 morti e 200 feriti e il crollo di una intera ala della stazione stessa, segnando il culmine della strategia stragista.

Come esecutori materiali di questa strage vennero condannati, con una sentenza passata in giudicato nel 1995,  Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, fra i fondatori dei Nar. Nel 2006 si è conclusa anche la vicenda giudiziaria di un terzo imputato, Luigi Ciavardini, che, minorenne nel 1980, è stato anch’esso condannato per l’esecuzione della strage. Durante le indagini furono messi in campo gli ormai “consueti” tentativi di depistaggio anche da parte della Loggia massonica P2 e per questo motivo nella sentenza della Cassazione del 1995 Licio Gelli vide confermare la sua condanna per aver intralciato le indagini assieme a uomini dei servizi segreti. La Loggia massonica P2 fu variamente coinvolta in numerosissimi episodi di violenza e di condizionamento della democrazia in Italia legandosi in diversi modi alla criminalità organizzata e ai gruppi di estrema destra. A questa Loggia massonica coperta e quindi illegale avevano aderito comandanti dei servizi segreti, giornalisti, politici e i documenti elaborati, fra tutti il Piano di rinascita democratica, furono giudicati eversivi.

L’attentato di Bologna è una delle poche stragi che ha trovato una attribuzione di colpe a livello giudiziario nelle sentenze del 1995 e del 2006 a cui si è fatto cenno: queste sentenze sono tuttora oggetto di polemiche e di discussioni, i condannati come esecutori materiali si dichiarano innocenti, periodicamente vengono da varie parti, giornalistiche o politiche proposti altri colpevoli e si sostiene l’innocenza dei condannanti mentre nessun magistrato, pur vagliando ogni ipotesi proposta, ha ritenuto vi fossero motivi per riaprire il processo e i condannanti non hanno mai presentato istanza perché ciò accadesse.

Di questa come delle altri stragi si è occupata la Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi. (Relazione Pellegrino)

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