Agosto
Claudio Lolli, da “Ho visto anche degli zingari felici” (1976)
Agosto. Improvviso si sente
un odore di brace.
Qualcosa che brucia nel sangue
e non ti lascia in pace,
un pugno di rabbia che ha il suono tremendo
di un vecchio boato:
qualcosa che urla, che esplode,
qualcosa che crolla,
un treno è saltato.
Agosto. Che caldo, che fumo,
che odore di brace.
Non ci vuole molto a capire
che è stata una strage,
non ci vuole molto a capire che niente,
niente è cambiato
da quel quarto piano in questura,
da quella finestra
Un treno è saltato.
Agosto. Si muore di caldo
e di sudore.
Si muore anche di guerra
non certo d’amore,
si muore di bombe, si muore di stragi
più o meno di Stato,
si muore, si crolla, si esplode,
si piange, si urla.
Un treno è saltato.
Piazza, bella piazza
Claudio Lolli, da “Ho visto anche degli zingari felici” (1976).
Piazza, bella piazza ci passò una lepre pazza, uno lo cucinò, uno se lo mangiò, uno lo divorò, uno lo torturò, uno lo scorticò, uno lo stritolò, uno lo impiccò e del mignolino ch’era il più piccino più niente restò. Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza… Ci passarono dieci morti i tacchi, e i legni degli ufficiali, teste calve, politicanti un metro e mezzo senza le ali, ci passai con la barba lunga per coprire le mie vergogne, ci passai con i pugni in tasca senza sassi per le carogne.Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza… Ci passò tutta una città calda e tesa come un’anguilla, si sentiva battere il cuore, ci mancò solo una scintilla; capivamo di essere tanti capivamo di essere forti, il problema era solamente come farlo capire ai morti |
Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza… E fu il giorno dello stupore e fu il giorno dell’impotenza, si sentiva battere il cuore, di Leone avrei fatto senza, si sentiva qualcuno urlare “solo fischi per quei maiali, siamo stanchi di ritrovarci solamente a dei funerali”.Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza…Ci passarono le bandiere un torrente di confusioni in cui sentivo che rinasceva l’energia dei miei giorni buoni, ed eravamo davvero tanti, eravamo davvero forti, una sola contraddizione: quella fila, quei dieci morti. |