98. Era un ragazzo venuto dal niente.
ucciso per strada.
colpito alla fronte.
era un ragazzo venuto da niente.
gridava la gente.
scappava sul ponte.
era un ragazzo, le ore del cuore
le passava sui libri
a mangiare il furore.
Francesco Lorusso studente ventiseienne della facoltà di medicina figlio di un militare, già militante di Lotta Continua, viene ucciso l’11 marzo 1977 in tarda mattinata a Bologna. Il carabiniere Massimo Tramontani ammetterà di avere fatto uso della propria arma e il caso venne definito “legittimo uso delle armi”.
La mattina dell’11 marzo alcuni appartenenti al movimento degli studenti avevano cercato di partecipare ad una assemblea di Comunione e Liberazione che si teneva in un aula dell’istituto di anatomia in via Irnerio; questo aveva provocato dei tafferugli ed erano state fatte intervenire le forze dell’ordine. Incidenti si verificarono in seguito all’intervento della polizia e, in via Mascarella lontano dalla zona in cui vi erano gli scontri, vennero sparati i colpi di arma da fuoco che colpirono a morte Lorusso. Dopo questa uccisione gli scontri si fecero sempre più duri, vennero erette barricate, vennero causati gravi danni a locali pubblici. La città venne posta in stato d’assedio con l’arrivo di mezzi blindati e carri armati. Le forze dell’ordine fecero irruzione a Radio Alice, una delle radio che aveva dato voce al movimento e che trasmetteva in diretta gli scontri; la radio venne chiusa e le persone che conducevano le trasmissioni vennero arrestate.