La partecipazione al voto
Dalle elezioni politiche del 1948 fino a quelle del al 1976 la partecipazione elettorale è rimasta costantemente sopra il 90%, mentre dall’inizio degli anni ‘80 assistiamo ad una fase di calo. il 20 giugno 1976, le prime in cui l’età minima del voto venne abbassata da 21 a 18 anni.
I referendum
Nel 1970 venne approvata la legge che, recependo il dettato costituzionale dell’articolo 75, stabiliva la possibilità di indire referendum abrogativi
Il 12–13 maggio 1974 si tenne il referendum abrogativo della legge n. 898/1970, detta anche “
L’11 giugno 1978 gli italiani si recarono alle urne per esprimersi sul finanziamento pubblico dei partiti (legge Piccoli del 1974) e sulla legge Reale del 1975, che autorizza la polizia a sparare anche per mantenere l’ordine pubblico. Votò il 81,2% degli italiani che si espresse per il No all’abrogazione: No 76,5% nel caso della legge Reale e il 56,4% per il finanziamento pubblico ai partiti.
Il 17 maggio 1981 il 79,4% degli aventi diritto si espresse su cinque referendum: due (uno promosso dal partito radicale ed uno dal movimento per la vita) sulla legge riguardante l’interruzione volontaria di gravidanza; un sulla legge sull’ordine pubblico (legge Cossiga), sull’abrogazione dell’ergastolo e del porto d’armi. In tutti i casi i no ebbero la maggioranza.
Il giugno 1985 il Partito comunista raccolse le firme per indire un referendum per ripristinare i tre punti della scala mobile, taglio voluto dal governo Craxi. L’affluenza al voto fu del 77,9% : il no all’abrogazione del taglio vinse con il 54,3%.
Nei referendum indetti negli ani successivi iniziò a calare l’affluenza fino ad arrivare al 1990 quando non si raggiunse il quorum.