Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulla mancata individuazioni delle responsabilità per le stragi

L’uso della violenza e del terrorismo indiscriminato è ipotizzato in numerosi documenti e testi prodotti da uomini legati a gruppi di estrema destra, così come venne rilevato nei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulla mancata individuazioni delle responsabilità per le stragi presieduta dal senatore Giovanni Pellegrino.

 I testi da cui è agevole desumere le posizioni della destra radicale e terroristica, sono numerosi; bastino qui alcuni richiami. In uno scritto programmatico del 1963 di Clemente Graziani, esponente di Ordine Nuovo, si legge: «Il terrorismo implica ovviamente la possibilità di uccidere o far uccidere vecchi, donne e bambini. Azioni del genere sono state finora considerate alla stregua di crimini universalmente esecrati ed esecrabili e, soprattutto, inutili, esiziali ai fini dell’esito vittorioso di un conflitto. I canini della guerra rivoluzionaria sovvertono però questi principi morali ed umanitari. Queste forme di intimidazione terroristica sono oggi non solo ritenute valide ma a volte assolutamente necessarie». Guido Giannettini fu uno degli estensori del cosiddetto documento di Nuoro (insieme ad altri terroristi neri fra i quali Mario Tuti, Azzi,  Fumagalli e Malentacchi). In tale documento si colgono affermazioni come le seguenti: «Il terrorismo indiscriminato può essere indicato per scatenare l’offensiva contro le forze del regime contando sull’impressione prodotta sia sul nemico che sulle forze almeno in parte a noi favorevoli. La massa della popolazione sarà portata a temerci e ad ammirarci, disprezzando nel contempo lo Stato per la sua incapacità». Lo stesso Guerin-Serac aveva elaborato un mini-manuale per il perfetto terrorista, intitolato “Missions speciales” ove si leggono i seguenti brani: «Il terrorismo spezza la resistenza della popolazione, ottiene la sua sottomissione e provoca una frattura fra la popolazione e le autorità. Ci si impadronisce del potere sulla testa della masse tramite la creazione di un clima di ansia, di insicurezza, di pericolo». Il terrorismo indiscriminato distrugge la fiducia del popolo disorganizzando le masse onde manipolarle in maniera più efficace

Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulla mancata individuazioni delle responsabilità per le stragi pre-relazione del Presidente, nota 199

 

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